L’allenamento dei nostri atleti e non.

Progetto per l’allenamento dei nostri atleti e non solo.

 

I nostri tecnici Gianni e Daniele, hanno sviluppato un sistema software per aiutare i propri soci a migliorare le tecniche di allenamento.

E’ ovvio che questo lavoro è destinato a tutti i soci  e atleti, in particolare a quei soggetti che intendono effettuare un percorso di seria crescita tecnica.

 

La realizzazione di questo progetto parte dalla costruzione di un apposito software che produce delle schede di lavoro settimanali che vengono costruite dai tecnici inserendo tutto il lavoro che deve essere svolto dagli arcieri.

Inizialmente si prevede di produrre schede universali, cioè utilizzabili da tutti a qualsiasi livello tecnico ci si trovi. Successivamente le schede verranno personalizzate ad personam per entrare nel merito tecnico di ognuno.

Si raccomanda di chiedere spiegazioni ai nostri tecnici in caso di dubbio o difficile comprensione delle parti della scheda.

 

La scheda si compone di varie parti, cerchiamo di analizzarle per utilizzare al meglio questo strumento.

 

Il numero nella casella “Settimana” indica a quale settimana di lavoro si riferisce la scheda che si sta utilizzando.

 

 

 

Nella riga “Atleta” viene indicato se la scheda è stata generata per un atleta in particolare o è una scheda generica.

 

Nel campo “Obiettivo” è racchiusa una breve descrizione su cosa verte la scheda.

 

 

Qui viene indicato il programma di riscaldamento che deve essere eseguito prima di iniziare l’allenamento.

 

 

Il “Totale frecce” indica quante frecce verranno scoccate al termine del lavoro settimanale della scheda.

 

 

Vengono considerate 6 giornate di allenamento settimanali. All’interno delle caselle che indicano il giorno di allenamento, viene indicato il numero di frecce che verranno scoccate per ogni giorno di allenamento.

 

 

 

Nella tabella degli esercizi troviamo delle colonne che indicano come verranno eseguiti gli esercizi partendo da: posizione de tenere con i piedi, la distanza alla quale verrà eseguito l’esrcizio, la tipologia del bersaglio: paglia, targa (40, tripla, riga vertilale, pallino nero, ecc.), giorno della settimana, descrizione dell’esercizio che deve essere eseguito.

 

 

In questo caso vediamo che nella terza riga: lunedì-mercoledì-veberdì, con piedi all’altezza delle spalle, ad una distanza di 18 metri, con una targa da 40cm, eseguiremo 10 volè da 3 frecce. Nella descrizione dell’esercizio troviamo: simulazione mezza gara.

Nella quarta riga: lunedì-mercoledì-veberdì, con piedi all’altezza delle spalle, ad una distanza di 5 metri, senza targa, eseguiremo 3 volè da 3 frecce. Nella descrizione dell’esercizio troviamo: scarico.

Preparazione atletica

Preparazione atletica prima del tiro

COME PREPARARE IL CORPO AL TIRO

Il tiro con l'arco richiede un movimento ripetitivo, che deve vincere una considerevole resistenza. In altre parole, i muscoli della schiena e delle braccia si contraggono ad ogni movimento per tirare indietro la corda fino alla posizione di ancoraggio e per tenervela ben ferma. Poiché questi muscoli lavorano per vincere una resistenza, vengono continuamente rafforzati, ma non distesi, e tendono a contrarsi nei movimenti necessari per tirare, trattenere e rilasciare la corda dell'arco. Mentre, i gruppi muscolari opposti vengono rilassati per il tiro, e perciò non si rafforzano mai. Con mesi di tiri ripetuti, i muscoli preposti al tiro con l'arco si accorciano e si rafforzano, mentre le rispettive controparti si allungano e si allentano. Mediante un lavoro regolare mirante a distendere la parte superiore del corpo, delle spalle, e delle braccia e rafforzando la muscolatura, si bilanciano tali tendenze negative.

Per di più, alcuni tiratori principianti possiedono già dei muscoli rigidi ed non flessibili a causa della cattiva posizione o della mancanza di allenamento all'elasticità. A causa di questa rigidità, il tiratore principiante ha delle difficoltà ad ottenere il giusto allineamento del corpo e degli arti nel movimento necessario al tiro della freccia. Un programma di distensione e di rafforzamento consente dunque al tiratore con l'arco di ottenere un migliore allineamento del corpo nel tiro e di farlo con maggiore agevolezza.

Questi esercizi di rilassamento che seguono vi aiutano sia prima dell'allenamento, che durante la gara. E se eseguiti spesso, a lungo andare migliorano l'elasticità e la forza per il tiro.

RISCALDAMENTO

Eseguire 1 o 2 minuti di attività fisica vigorosa, prima degli esercizi di allungamento. Ciò consente di riscaldare i muscoli e riduce la possibilità di lesioni durante gli esercizi di allungamento. Si raccomanda di eseguire una serie di salti elastici, poiché sono vigorosi, lo spazio richiesto é ridotto e coinvolgono nel movimento l'articolazione della spalla. Si possono sostituire con il salto alla corda, col jogging o con altri esercizi fisici vigorosi.

Salti elastici

Dalla posizione eretta con le braccia lungo i fianchi, saltare, lasciando oscillare le braccia lateralmente fin sopra la testa e contemporaneamente aprire e chiudere le gambe. Tenere diritti i gomiti, per cui quando le mani si toccano sulla testa, le braccia hanno compiuto un movimento molto ampio a livello delle spalle. Saltare ritornando nella posizione eretta, lasciando oscillare le braccia fino ai fianchi. Eseguire di seguito questi salti elastici sino a che i vostri battiti non raggiungono i 120-140 al minuto dopo di che passare agli esercizi di allungamento.

Esercizi di allungamento

Quando si esegue un esercizio per acquisire elasticità, allungarsi lentamente senza balzi fino a raggiungere la posizione desiderata. Mantenere ogni posizione in distensione contando fino a 10, prima di ritornare alla posizione iniziale. Respirare normalmente. Se il tempo lo consente, ripetere diverse volte ogni esercizio per l'elasticità.

L'abbraccio

Incrociare le braccia di fronte al torace ed appoggiare le mani sulle spalle. Lentamente allungare le mani attorno alle spalle, cercando di arrivare quanto più possibile al centro della schiena. Tenere la posizione iniziale. L'abbraccio consente di distendere i muscoli della schiena.

I cerchi con le braccia

Ruotare lentamente le braccia con i gomiti diritti, compiendo dei cerchi più ampi possibile. Esercitare entrambe le braccia, sia una sola per volta che contemporaneamente. Compiere 10 rivoluzioni in avanti e 10 all'indietro. I cerchi con le braccia consentono di distendere i muscoli delle spalle.

La distensione delle braccia

Assumere la posizione eretta. Incrociare le dita con le palme in fuori. Adesso allungare le braccia diritte sopra la testa, cercando di mantenere incrociate le dita e le palme rivolte verso l'esterno. Tenere la posizione contando fino a 10 e ritornare alla posizione iniziale. Questo esercizio consente di sciogliere la parte superiore del braccio ed i muscoli del torace che tirano le braccia in basso verso il fianco.

La presa della mano

In posizione eretta, incrociare le dita e congiungere il palmo, passando con il braccio dietro la schiena. Piegare i gomiti per spostare le mani verso il braccio destro, poi verso il sinistro e contro il tronco. Gradualmente, abbassare le spalle e le scapole insieme. Tenere la posizione contando fino a 10, quindi spostarsi sul lato sinistro. Tenere la posizione contando fino a 10 e ritornare alla posizione iniziale. La presa della mano consente di distendere i muscoli del torace.

La presa della mano con movimento in alto e in basso

Dalla posizione eretta, piegare il braccio destro dietro la schiena ed appoggiare il dorso della mano destra sulla colonna vertebrale. Tenere abbassata la spalla. Allungare il braccio sinistro verso l'alto, piegarlo al gomito e tentare di toccare la mano destra o anche di afferrare le dita della mano destra. Tenere diritta la colonna vertebrale per tutta la durata dell'esercizio. Tenere la posizione contando fino a 10, quindi invertire le braccia e tenerle in questa posizione contando ancora fino a 10. Se non si riesce inizialmente a toccare le mani, tentare di allungare il braccio quanto é possibile, finché non si sviluppa l'elasticità necessaria per farlo. Questo esercizio consente di sciogliere i muscoli del torace quelli della spalla e dell'avambraccio.

La torsione del tronco

Incrociare le dita, a palme unite, in posizione eretta. Eseguire una torsione delle spalle e del tronco spingendosi più a destra possibile. Tenere la posizione contando fino a 10, quindi eseguire la torsione verso sinistra. Questo esercizio consente di allungare i muscoli del tronco.

L'esercizio di allungamento del collo

Inclinare la testa quanto più é possibile verso destra. Allungare il collo verso sinistra, mantenere la posizione e quindi ritornare in posizione normale. Mantenendo il mento verso l'interno, far scivolare la testa in avanti e mantenere la posizione. Accertarsi che il mento rimanga in posizione orizzontale; evitare di far ruotare la testa all'indietro dalla posizione laterale o di inclinare la testa all'indietro. Questo esercizio consente di sciogliere i muscoli del collo e della parte superiore del torace.

ESERCIZI DI RINFORZO DEI MUSCOLI DELLE SPALLE

Per tirare con l'arco in maniera corretta occorre molta forza, in special modo per mantenere eccellenti condizioni di forma dopo un gran numero di tiri. Gli arcieri deboli hanno un notevole calco di forma quando si stancano, per cui anche la precisione scade. Molti di essi scoprono che le braccia e le spalle sono le parti più deboli. Se questo vale anche per voi, sarebbe il caso di migliorare la forza nella parte superiore del corpo, onde influire positivamente sulle prestazioni di tiro. Il sistema più valido per aumentare la forza muscolare é quello di adottare un programma di esercizi che aumentino progressivamente la resistenza. Dovete fare attività di preparazione fisica in una palestra con un istruttore, se la vostra carenza è notevole, oppure può essere sufficiente per mantenere alta la vostra forza eseguire gli esercizi seguenti.

Qui di seguito, trovate degli esercizi da eseguire con un pezzo di elastico, che vi fornisce una resistenza adeguata. L'uso frequente e regolare di questi esercizi può contribuire a rafforzare le parti superiori del corpo. L'elastico é facile da usare. Dovete eseguire questi esercizi prima di ogni allenamento, tra una serie e l'altra se ne sentite la necessità, ed ogni volta che potete.

Esercizi di trazione all'indietro

Afferrare l'estremità dell'elastico con ciascuna mano. Mantenendo i gomiti diritti, sollevare lateralmente le braccia a livello delle spalle. Allungare le braccia all'indietro comprimendo le scapole e facendo tendere l'elastico sul torace. Allungate le braccia in avanti e ripetere l'esercizio di trazione 4 o più volte. Questo esercizio consente di rafforzare lo stesso muscolo che viene utilizzato per tirare la corda dell'arco.

Esercizio di trazione del torace

Afferrare una estremità dell'elastico con ciascuna mano, come sopra, quindi far oscillare l'elastico sulla testa e dietro la schiena. Mantenere le braccia diritte fuori dai fianchi a livello delle spalle e farle oscillare in avanti, mentre l'elastico viene stirato attraverso la schiena. Rilasciare le braccia all'indietro e ripetere l'esercizio di trazione per un totale di 5 ripetizioni. L'esercizio di trazione del torace consente di rafforzare i muscoli che si oppongono ai muscoli impegnati nel tiro con l'arco.

Esercizi di trazione del piano frontale

I movimenti previsti negli esercizi di trazione che seguono sono eseguiti sul piano frontale, cioè quel piano immaginario che dividerebbe il corpo in due, la parte anteriore e la parte posteriore. Afferrare una estremità dell'elastico con ciascuna mano e sollevare le braccia diritte sopra la testa. Stabilizzare il braccio sinistro verso il fianco. Forse occorrerà piegare la testa in avanti. Riportare il braccio destro quasi a livello delle spalle, stabilizzarlo e tirare in senso circolare e verso il basso il braccio sinistro. Ripetere l'esercizio 4 volte dall'inizio e quindi invertire le braccia. Questi esercizi di trazione consentono di rafforzare i muscoli che sollevano ed abbassano le braccia alle spalle, sul piano frontale.

I materiali

I Materiali

Arco take down:

Gli archi sono caratterizzati da due misure, la lunghezza che é espressa in pollici (simbolo "), e la potenza che é espressa in libbre (simbolo #). Questi dati sono riportati sul flettente inferiore dell’arco.

1 pollice = 2,54 cm
1 libbra = 0,4536 kg

Bisogna sapere che l’altezza dell’arco non é la sua altezza reale, ma una misura che viene determinata in base alle caratteristiche dettate dalle normative emanate dall’associazione mondiale dei costruttori, denominata A.M.O.

La potenza é riferita alla forza necessaria a tendere l’arco sino a 28 pollici, misurati dalla corda alla faccia esterna della finestra dell’arco. Questo metodo di misurazione é un vecchio metodo, che ha il pregio di non generare confusione, ed é quindi più comprensibile.

La lunghezza dell’arco deve essere proporzionata all’allungo dell’arciere, cioé alla sua necessità di tendere l’arco per raggiungere una buona posizione distesa del braccio e della spalla dell’arco ed un appoggio della mano sotto il mento con la corda che tocca il viso.

Apertura delle braccia
dell’arciere in cm

Allungo in pollici
min. max.

Lunghezza in pollici
dell’arco da usare

Da 140 a 150 Da 22" a 24" 62"
Da 150 a 160 Da 24" a 26" 64"
Da 160 a 170 Da 26" a 28" 66"
Da 170 a 180 Da 28" a 30" 68"
Da 180 a oltre Da 30" a 32" 70"

L'arco compound.

Usa un sistema di carrucole di tipo eccentrico che permettono di accumulare una maggiore quantità di energia muscolare nel sistema di flettenti e di ridurre di una percentuale che va normalmente dal 40% all'80% (a seconda del modello e della marca) lo sforzo nel momento in cui si è teso l'arco.

I libraggi normalmente sono regolabili di 10-15 libbre permettendo al novizio arciere di poter aumentare la potenza del proprio arco all'aumentare della massa muscolare e dell'esperienza, e variano da 25 a 90 libbre. Per il tiro si utilizzano archi di 30-55 libbre, per la caccia normalmente dalle 50 alle 80 (in alcuni casi, però le libbre posso aumentare sensibilmente).

L'uso dello sgancio meccanico è quasi obbligatorio per gli archi compound più corti mentre per quelli di lunghezza superiore ai 40" (101,6 cm) è possibile tendere la corda ancora con le dita (l'angolo che forma la corda ad arco teso non è troppo acuto).

Mirini e diottra (sistema di mira che permette all'arciere di traguardare dei punti di mira – normalmente da 1 a 5 a seconda delle distanze – attraverso un foro sulla corda (visette).uno stabilizzatore (un'asta di lunghezza variabile che smorza le vibrazioni e mantiene fermo l'arco durante la fase di scocco)uno sgancio meccanico (la corda non è più direttamente a contatto con le dita ma rilasciata da un sistema meccanico tenuto nella mano dall'arciere)

Gli archi compound sono molto corti, quindi facilmente trasportabili ed usabili anche in condizioni di caccia nel fitto del bosco. Questo genere di archi "tecnologici" normalmente è usato con una serie di accessori che ne migliorano la precisione. L'arco compound permette quindi di trasmettere alla freccia una quantità maggiore di energia (maggiore velocità) rispetto ad un arco di stessa potenza tradizionale (ricurvo o longbow) e di poter esser più accurati nella fase di mira.

L'eccentricità delle camme differenzia la lunghezza dei bracci di leva sui quali sono attestati la corda vera e propria e il cavo che collega un flettente all'altro. Se la puleggia fosse una ruota perfetta non vi sarebbe riduzione di lavoro (let-off 0%). Inoltre la singola puleggia, che serve a flettere il flettente opposto, è imperniata presso il puntale dell'altro: questa geometria riduce già di per sé progressivamente la distanza tra la centro della carrucola e peso. Nella prima fase dell'allungo l'arco è più duro perché il braccio di leva svantaggia la corda. Superato il picco (circa 1/4 di giro di puleggia) la situazione si inverte svantaggiando il cavo di collegamento. Una volta raggiunto l'allungo previsto la demoltiplicazione della forza necessaria a mantenere l'arco in tensione raggiunge il massimo (valle).

Le frecce utilizzate con gli archi compound sono principalmente di alluminio, di fibra di carbonio o di varie combinazioni d' entrambi i materiali. Ogni arco, a seconda della potenza e dell'allungo dell'arciere, avrà un certo numero di tipi di aste di frecce adatte. La freccia infatti al momento dello scocco subisce una serie di deformazioni elastiche indotte, nel caso del compound, esclusivamente dal fatto che la forza viene impressa dalla corda alla parte posteriore della freccia, la punta della quale (essendo più pesante, quindi avendo più inerzia) resiste all'avanzamento per alcuni istanti.

Nell'arco compound non si applica quindi il paradosso dell'arciere tranne nei casi in cui lo sgancio manuale viene preferito a quello meccanico. Per eseguire un tiro corretto è importante che l'elasticità della freccia ("spine" in Inglese) sia adeguata in base alle caratteristiche del sistema arciere-arco-freccia.

Il tiro con l’arco

IL TIRO CON L'ARCO

 

Un po' di storia

L'arco è sicuramente ai primi posti nella classifica delle invenzioni  dell' uomo.  Pensato ed elaborato in tempi diversi e indipendenti, sconosciuto agli aborigeni australiani e polinesiani nonchè in tutta la  zona della Micronesia, è invece noto in tutto il resto del globo. Il primo arco appare in una rappresentazione  graffitica  di  trentamila anni  fa  e,  ovunque nel mondo,  se  ne ritrovano vestigia sotto forma di disegni e punte di freccia. Si può affermare che l'uomo sin dal Paleolitico conosceva, grazie a questa arma, il sistema di colpire la preda a distanza di sicurezza.

L'Occidente basa  la  sua  cultura  in epoche  non eccessivamente  remote se paragonate  ad  altre  zone e civiltà del passato.  Infatti,  quando l'Europa era ancora abitata da  popolazioni selvagge, la Cina si trovava già a  livelli  altissimi di specializzazione. Confucio  esponeva gli aspetti filosofici connessi all'arcieria e,  nel duemila a.C. , l'arcieria era parte delle arti da guerra cinesi e "compagnie" di arcieri erano integrate nell'esercito. Quindi, mentre l'Europa segnava il passo, in Oriente ed in Africa si raggiungevano livelli di abilità e di equipaggiamento  che  solo  da  pochi  decenni noi abbiamo raggiunto. 

Nei tempi biblici esistevano  già archi metallici o composti da materiali diversi ed  è  grazie ad essi che  le cronache egizie  parlano di imprese incredibili, quali una spedizione  di  caccia all'elefante che riportò un bottino di 120 animali.  Quanto  gli  antichi  Egizi amassero i loro archi viene dimostrato dal Faraone Tutankamon il  quale  ordinò che i suoi ventisette archi l'accompagnassero nella tomba.

Non dimentichiamo  poi la grande abilità degli arcieri mongoli e giapponesi che erano in grado di centrare il bersaglio scoccando frecce dalla groppa di un cavallo al galoppo. In  un  mondo che  non  conosceva  gli odierni mezzi di locomozione, spostarsi a cavallo era indispensabile. La simbiosi tra arciere e cavallerizzo era  d'obbligo:  basti ricordare le orde selvagge di Sciti, Babilonesi, Assiri, Persiani e Parti, armate di archi corti e potenti.

Fino alla fine del secolo scorso, un' altra popolazione d' origine mongola, i Pellirosse, andava a caccia con metodi molto simili a quelli dei loro lontani cugini riuscendo ad abbattere bufali e bisonti.  Si racconta di cacciatori  in grado di scagliare una freccia con tanta forza da farla penetrare per tutta la sua lunghezza nel corpo dell'animale.

Europa la storia dell'arcieria è di marchio inglese. In Inghilterra l'arco venne  probabilmente introdotto dai danesi e, inizialmente, si diffuse nel Galles. Le cronache del tempo narrano  di  schiaccianti  vittorie  dei  Gallesi sui Sassoni, proprio in virtù dell'arco da essi usato. L'arco gallese era corto e pesante, ma la sua potenza formidabile: le frecce potevano trapassare una porta di quercia dello spessore di 6 cm . 

Dopo la conquista normanna l'arco gallese venne adottato in tutta l'isola anche se modificato  nella forma (meno tozza ) e nella lunghezza ( m. 2,10 ): da qui l'appellativo di 'long-bow' o arco lungo. Il long-bow era usato comunemente dalla classe  povera in quanto era meno costoso attrezzarsi con un arco ed una faretra piuttosto che con cavalli, armature e bardature.  Fu appunto questa parte di popolazione (denominata "liberi uomini d'Inghilterra"), che componeva le Compagnie di arcieri, a sconfiggere la cavalleria francese nelle battaglie di Crècy (1346) e Poitiers (1356).

Con l'avvento delle armi da fuoco (archibugi e bombarde) iniziò un graduale declino nell'uso dell' arco: arco e frecce uscirono dalla scena bellica verso la fine del secolo diciasettesimo cedendo definitivamente il passo alle armi da fuoco.

(da "Il tiro con l'arco" di Mario Vatrini)
 

 

 

Gli archi sono caratterizzati da due misure, la lunghezza che é espressa in pollici (simbolo "), e la potenza che é espressa in libbre (simbolo #). Questi dati sono riportati sul flettente inferiore dell’arco.

1 pollice = 2,54 cm
1 libbra = 0,4536 kg

Bisogna sapere che l’altezza dell’arco non é la sua altezza reale, ma una misura che viene determinata in base alle caratteristiche dettate dalle normative emanate dall’associazione mondiale dei costruttori, denominata A.M.O. La potenza é riferita alla forza necessaria a tendere l’arco sino a 28 pollici, misurati dalla corda alla faccia esterna della finestra dell’arco. Questo metodo di misurazione é un vecchio metodo, che ha il pregio di non generare confusione, ed é quindi più comprensibile.

La lunghezza dell’arco deve essere proporzionata all’ allungo dell’arciere, cioé alla sua necessità di tendere l’arco per raggiungere una buona posizione distesa del braccio e della spalla dell’arco ed un appoggio della mano sotto il mento con la corda che tocca il viso.

Apertura delle braccia dell’arciere in cm      Allungo in pollici min. max.                  Lunghezza in pollici dell’arco da usare

                    Da 140 a 150                                                 Da 22" a 24"                                                                62"

                    Da 150 a 160                                                 Da 24" a 26"                                                                64"

                    Da 160 a 170                                                 Da 26" a 28"                                                                66"

                    Da 170 a 180                                                 Da 28" a 30"                                                                68"

                    Da 180 a oltre                                                Da 30" a 32"                                                                70"

 

Con i dati della tabella è possibile scegliere sia la lunghezza dell’arco che quella della frecce, con l’accortezza di prendere le frecce della misura più lunga. A titolo di esempio, possiamo vedere che un arciere alto 1,65 m deve utilizzare un arco da 66 pollici e delle frecce lunghe almeno 28 pollici.

 

 

L’arco ricurvo

Per fare una scelta più personalizzata si deve usare una freccia lasciata a tutta lunghezza, che chiameremo freccia indice, sulla quale avremo avuto l’accortezza di segnare la lunghezza in pollici dalla gola della cocca verso la punta (ne esiste in commercio una gia realizata). Con questa freccia si deve tendere un arco, possibilmente debole, circa 25 libbre per un uomo e 20 libbre per una donna, e con un corretto ancoraggio vedere a che misura della freccia graduata, coincide la parte anteriore della finestra. In base alla misura ottenuta, che é il nostro allungo, torneremo alla tabella e faremo la nostra scelta. Questa verifica si rende necessaria in quanto alle volte alcuni arcieri hanno un rapporto altezza/allungo falsato da braccia particolarmente larghe o corte. Scelta la lunghezza dell’arco, dobbiamo scegliere la potenza.

Per imparare una corretta tecnica, é indispensabile utilizzare nel primo periodo di apprendimento un arco di potenza debole, o che comunque ci consenta ogni movimento, in modo da poter seguire le indicazioni del nostro istruttore o quelle del manuale per il tiro con l’arco in vendita presso di noi. Non é molto semplice dare delle indicazioni valide per tutti i principianti, data la grande varietà di forze individuali, e diverse capacità di gestirle. Una indicazione di larga massima può essere: archi da 22/30 libbre per uomini adulti ed archi da 18/24 libbre per donne.

Per i giovanissimi è ancora più difficile dare delle indicazioni generiche,quindi ritengo sia più opportuno stabilire un metodo pratico: bisogna tendere l’arco almeno tre volte di seguito con un intervallo di riposo di 15/20 secondi tra una trazione e l’altra, ogni volta tendendo la corda sino al viso e mantenendo questa posizione per almeno 10 secondi. Se riusciranno a farlo senza tremare troppo, possiamo dire ragionevolmente che saremo in grado di imparare a tirare con un arco di quella potenza.

Come abbiamo già visto, la potenza dell’arco è segnata sul flettente inferiore, ed è misurata per tutti gli archi ad una misura standard di 28 pollici; si deve considerare che l’arco é una molla che si carica di energia in relazione a quanto lo tendiamo, quindi, se viene teso meno di 28 pollici, immagazzinerà di meno. Questo aumento o diminuzione è di circa due libbre per ogni pollice. Quindi, se abbiamo un arco da 64" ( pollici) marcato 35 libbre, e lo tendiamo a 26", la potenza. effettiva che noi tiriamo é 31 libbre, cioé 28" &endash; 26" = 2" che moltiplicato per 2 libbre a pollice dà 4 libbre in meno di quelle marcate; se invece abbiamo un arco da 70" marcato 35 libbre e tendiamo a 30 pollici, avremo, due pollici in più di allungo e quindi 2 x 2=4 libbre e quindi tireremo 39 libbre effettive.

 

 

L’arco compound

 

30# / 40# – 40# / 50# – 50# / 60# per il tiro alla targa e

 

50# / 60# – 60# / 70# – 70# / 80# per la caccia.

 

L’allungo dei compound è quasi sempre regolabile di solito di almeno tre pollici, cioè lo stesso arco può essere da 26"-27"-28" o da 27"-28"-29" e così di seguito sino ad allunghi da 33'. La potenza dichiarata è riferita all’allungo medio cioé negli esempi riportati a 27" o a 28". Se l’arco viene usato all’allungo più corto la potenza diminuisce, ed aumenta se lo si usa all’allungo più alto. L’aumento e la diminuzione è di circa 5 libbre. Negli archi compound più recenti è stato introdotto l’uso del Fast Flight. I cavi tradizionali sono stati sostituiti da questa nuova fibra, il miglioramento consiste in un maggiore rendimento e nella maggiore durata di tutto il sistema

 

 

l long bow

Lo stesso nome di questo tipo di arco ci dice che dobbiamo utilizzare archi da 62" a 72." Per quanto attiene la potenza, questa sarà determinata dall’uso che se ne vuole fare; per il tiro al bersaglio si può arrivare sino alle 50#-55#, per un uso caccia sino a 70#-80#.L’arco compound può essere da tiro e da caccia. I due tipi si differenziano per la lunghezza, quello da tiro è più lungo, da 40" a 47" misurati tra i due assi delle pulegge. Quello da caccia è più corto 31" – 40", e di solito al posto delle carrucole monta delle camme. Altra caratteristica è data finestra che nell’arco da caccia è più corta, e dalla verniciatura che per la caccia è di colore nero o mimetico. I compound hanno la potenza variabile nell’ordine delle 15 libbre, sul flettente inferiore è segnata la potenza minima e massima.